Tutti gli appassionati di audio/video e high-fidelity sanno che il mercato si muove molto velocemente. Ogni anno i produttori di TV, video proiettori, hi-fi, home theater annunciano novità tecnologiche con le quali ci spingono a fare nuovi acquisti, con la promessa di migliorare in modo significativo la nostra esperienza di ascolto e visione.

Ma l’appassionato con qualche anno di esperienza alle spalle sa che non sempre sostituire frettolosamente una tecnologia matura con quella più recente è la risposta giusta. A volte l’upgrade è un passo in avanti, altre sarebbe meglio tenere ancora per qualche tempo un modello di qualche anno e sfruttarne al meglio le funzioni.

In quale dei due casi rientra il 4K UHD?

Cos’è il 4K UHD

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Prima di tutto occorre chiarire cosa significa “4K”, una definizione che rischia di creare confusione. I precedenti formati 720p (chiamato anche HD Ready) e 1080p (Full HD) utilizzavano la dimensione verticale in pixel per indicare la risoluzione dello schermo: così l’HD Ready aveva una risoluzione di 1280×720 pixel, mentre il Full HD una risoluzione di 1920×1080 pixel. Per l’UHD vale l’opposto: 4K indica la risoluzione orizzontale, mentre la verticale è di 2160 pixel.

 

Standard 720p 1080p 4K UHD
Definizione High Definition Ready (HD Ready) Full High Definition (Full HD) 4K Ultra High Definition
Risoluzione orizzontale 1280 pixel 1920 pixel 3840 pixel
Risoluzione verticale 720 pixel 1080 pixel 2160 pixel

Da sottolineare inoltre che il formato 4K è nato in ambito cinematografico. Per questo quando ci si riferisce a un TV si è soliti usare il termine UHD. La differenza è sostanziale, in quanto il 4K cinematografico (cinema 4K) ha una risoluzione di 4096×2160 pixel, mentre il 4K televisivo (4K UHD), come abbiamo visto, ha una risoluzione di 3840×2160 pixel.

Evoluzione del 4K: una storia ancora da scrivere

I primi TV 4K UHD furono presentati al CES 2013 da Panasonic e Sony, e da allora si sono succedute cinque generazioni di TV UHD. Ma la generazione “definitiva” deve ancora arrivare, e questa nuova tecnologia ha ancora alcuni aspetti che la rendono immatura. Vediamo quali.

Le trasmissioni TV si vedono con qualità peggiore

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Una buona parte delle trasmissioni televisive sono tutt’ora trasmesse in definizione standard e un TV UHD, a parte alcuni modelli di punta e quindi costosi, generalmente – per limiti dell’elettronica di cui è dotato – fa un lavoro decisamente peggiore nella riproduzione di queste trasmissioni rispetto alla qualità ottenibile da un buon TV Full HD. Se guardate spesso la televisione meglio quindi che pensiate a tenervi il vostro attuale HD o a fare un upgrade a un buon modello full HD, anziché considerare l’acquisto di un 4K.

4K UHD: cinque generazioni, due standard HDMI incompatibili

Tutti i TV UHD di prima e seconda generazione erano dotati di interfaccia HDMI 1.4, quindi incapaci di agganciare i segnali 4K progressivi a 50Hz e 60Hz. Questa configurazione impedisce di sfruttare al meglio le successive sorgenti 4K dotate di interfaccia HDMI 2.0.

Per adeguarsi alla nuova interfaccia 2.0 l’utente si vede quindi costretto dopo poco tempo a cambiare nuovamente TV, senza avere avuto la possibilità di sfruttarlo completamente.

Per cosa acquistiamo davvero un TV?

Digifast_ComfortTorniamo per un attimo a riflettere su qual è il vero motivo per cui siamo appassionati di home theater. Ci concentriamo sul “come” un impianto riproduce, perché la nostra passione è ottenere il massimo da “cosa” riproduce. In altri termini, i contenuti.

I titoli disponibili in lingua italiana rilasciati nel formato BD UHD 4K sono ancora relativamente pochi (attualmente poco più di un centinaio) e di questi pochissimi sono realmente a risoluzione 4K nativa. Per la maggior parte si tratta di formati upscalati 4K dal 2K originale, quasi sempre con audio italiano in semplice Dolby Digital, in perfetto stile DVD, ossia un passo indietro rispetto ai normali Blu-ray.

Anche considerando lo streaming digitale, l’offerta non si arricchisce di molto. L’abbonamento di Netflix a 11,99 euro al mese include alcuni titoli in 4K, tra cui sono disponibili le serie più famose prodotte da Netflix e qualche serie di altri produttori. Lo scenario dei film è invece desolante.

Da ricordare inoltre che i titoli UHD si possono riprodurre su Netflix solo con una connessione internet da 20 Mbps in su, che purtroppo non è disponibile ovunque in Italia.

Conclusioni

In conclusione, vale la pena acquistare un TV 4K? La risposta corretta, come succede quasi sempre, è: dipende.

Se non avete un TV e dovete acquistarne uno nuovo, magari con uno schermo superiore ai 50 pollici, meglio orientarsi verso un 4K. Anche se la tecnologia non è ancora completamente matura, è destinata a diventare lo standard nei prossimi anni.

Nel caso contrario, prima di decidere di sostituire un televisore full HD ancora performante e non ancora troppo obsoleto, meglio valutare tutti i pro e i contro dei nuovi dispositivi: cercate di capire quali sono le vostre esigenze e se quello che vi viene proposto risponde appieno alle vostre aspettative, ricordando che la differenza tra un’immagine riprodotta da un TV full HD e un TV 4K UHD è visibile su uno schermo di almeno 50 pollici e ad una distanza inferiore ai 3 metri.

Per aiutarvi in questa valutazione nei prossimi articoli vi proporremo alcuni approfondimenti sui sistemi audio e video, come ad esempio l’HDR, l’audio ad oggetti, l’effettiva risoluzione sui proiettori spacciati per 4K, DAC e sample rate.

Se avete già un buon impianto home theater full HD e cercate comfort, performance  allo stato dell’arte, qualità senza compromessi e una soluzione all in one date uno sguardo a Digifast, il frutto della nostra passione per l’alta fedeltà. Se avete voglia di provarlo gratuitamente o semplicemente di qualche consiglio chiamateci o richiedete un contatto. Vi richiameremo gratuitamente.